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20/10/2008 Vincenza Frangioni, una "MADRE per tutti i larigiani" Madre Vincenza Frangioni, della Congregazione delle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena, è rimasta nei cuore dei lariani che la ricordano con profondo affetto e rispetto perchè ha dedicato tutta la sua vita ad opere di carità. Giunta a Lari giovanissima, nel 1937 (aveva appena 20 anni) , vi rimane fino alla morte avvenuta il 27 maggio 1987. Chiamata a prestare opera presso l'allora rudimentale struttura di accoglienza "Casa dei Vecchi" (oggi Casa di Riposo Belvedere - struttura fondata nel 1928, ma diretta dalla suore domenicane a partire dal 1932), grazie al suo profondo impegno unito a quello dalle altre sorelle, ne determina un significativo sviluppo fino a renderla, negli anni, una delle più importanti strutture del territorio. Dedicata agli anziani ospiti e attiva volontaria della Misericordia, Madre Vincenza è ricordata sopratutto come una persona particolarmente generosa e sempre pronta ad offrire il proprio aiuto ai bisognosi. Sicuramente tutti coloro che l’hanno conosciuta ricordano un episodio che la vede impegnata nell’aiutare gli altri. Per ricordare l’opera caritatevole di questa “madre di tutti i larigiani", domenica 23 novembre a partire dalle ore 9.30 si svolgerà presso la Casa di Riposo Belvedere una cerimonia alla quale prenderanno parte il sindaco Ivan Mencacci, il presidente della Casa di Riposo Belvedere Massimo Novi ed il Priore della Misericordia Dino Martelli. Interverranno inoltre anche una decina di suore domenicane provenienti da ogni parte d’ Italia che l’hanno conosciuta ed hanno operato con lei. Sarà presente anche Suor Rosa Damiano che porterà la propria testimonianza. La cerimonia proseguirà alle ore 10.45 con l’intitolazione di una via a Madre Vincenza Frangioni. Seguirà la messa (ore 11.30) alla Casa di Riposo Belvedere. Si tratta di un' opportunità data a tutti i larigiani per dire grazie a questo umile personaggio che ha seminato instancabilmente amore nutrendo un profondo rispetto per tutti: ricchi, poveri, anziani, malati e bisognosi. Evangelica” - Intervista del 1982 di Stefano Fontana A proposito del loro arrivo...…”a chiamarle fu il Podestà di allora … ma in effetti…a pensare di chiamare le Suore Domenicane per affidare Loro le cure dei primi ricoverti… fu la Signorina Giuliana Luigi della quale per troppo tempo la storia ufficiale della Casa Dei Vecchi ha involontariamente omesso un adeguato ricordo. Fu lei a chiamarci, ci diceva sentitamente Suor Madre Severina, e ad ospitarci per qualche giorno nella sua casa appena arrivammo a Lari”… …”il Borgucci, poco dopo l’arrivo delle Suore lasciò la casa e con essa la cura dei sei anziani alle tre giovani suore, tutte animate da un grande entusiasmo per una così nobile missione…” …”trovarono, tanto per fare un esempio, un solo letto dotato di materasso, per cui mentre l’una vi riposava, le altre due non potevano che accontentarsi di miseri pagliericci”… Il cuore dei larigiani……”ma subito i larigiani ci adottarono spiritualmente e materialmente…” così potrebbe essere sintetizzato il lucido discorso fattoci da Madre Severina sulla generosità che Lari mostrò subito per queste nuove Suore, tanto che nel 33 fu già possibile dare vita ad un sensibile ampliamento dello stabile e nel 34 giunse un’altra Suora in aiuto alle prime tre, visto che il numero dei ricoverati andava crescendo…” …”Non senza commozione Madre Severina ricorda il Conte, come questi non esitasse a mettersi in ginocchio affinché la Madre Generale delle Domenicane acconsentisse che le quattro Suore rimanessero a Lari a continuare la loro missione nonostante le condizioni di estrema ristrettezza e precarietà nelle quali si dibattevano…” …”e se fu possibile superare quei momenti grazie alla grande generosità del conte ed al suo evangelico bussare a tante porte, molto fu pure dovuto al notevole apporto dato da tanti larigiani, in particolar modo dai fornitori…” Durante la guerra... …”Madre Severina ricorda con molta vivacità i momenti in cui Lari vide e conobbe il passaggio del fronte e prima ancora l’occupazione tedesca. Con Lei a rievocare le emozioni…si unisce Madre Vincenza che era arrivata a Lari nel 1937. E’ stata quest’ultima a confidarci delle difficoltà non indifferenti incontrate in quei mesi terribili alla ricerca del cibo: una volta, ad esempio, sfidando le insidie del momento, fu capace perfino di portare con sé da Gello… una capra acquistata da un pastore del luogo per assicurare un po’ di latte ai suoi cari vecchietti…” …”Ma in tempo di guerra non c’era solo il problema dei viveri; c’era anche quello dell’acqua, che si doveva andare a prendere alla Tonnaia, dopo aver scollinato più volte…” …”Ci fu comunque, in quei tragici giorni, un sostanziale aiuto degli alleati che, accampati a Usigliano, difficilmente mandavano a casa a mani vuote Madre Severina, in cerca sempre di aiuto. Grazie a loro furono fatte le nuove persiane che poi, per risparmiare, dipinsero le suore stesse…” Le Suore per i larigiani...…”Le Religiose della Casa hanno continuato la loro opera ed hanno finito per diventare per tutto il paese di Lari e dintorni, un eloquente richiamo civile e spirituale…” Un richiamo spirituale……”è edificante dimostrazione... di una ragazzina di 14 anni che nel 1960 venne da San Ruffino a Lari per chiedere alle Suore Domenicane se poteva per qualche tempo prestare servizio presso di loro come collaboratrice laica; …vi rimase per alcuni anni e poi se ne andò; ma tale fu il richiamo spirituale che quella permanenza esercitò su di lei, che di lì a poco ella decise di prendere il velo… ritornata come suora…nell’Istituto… è Suor Elena”... Le Madri dalla nascita della Casa di Riposo sono: Severina De Andrea (1932-1947), Brigida Parlanti (1947-1950), Pia Dell'Agnello (1950-1953), Vincenza Frangioni (1953-1956), Severina De Andrea (1956-1962), Vincenza Frangioni (1962-1971), Piera Alberton (1972-1979), Vincenza Frangioni (1979-1986), Lidia Brogi (1986-1989), Teodolinda Vecchi (1989-1993), Maddalena Belloni (1993-1997), Rosa Daminato (1997-2001), Elisa Framarin (2001-2003), Pia Fantin (2003-2005).
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